Tratto da GIULIANO SIMIONATO, Musica a Spresiano. Tradizione e continuità, Spresiano, 2003, pp. 106-12
“Una clamorosa smentita alla diffusa opinione secondo cui erogatore pressoché esclusivo dei servizi di utilità sociale è l’ente pubblico, si è avuta proprio con questo originale fenomeno, concretatosi in un ambiente dalla ricca tradizione associativa. Superati i dibattiti interni ed esterni e la fase di gestazione, con l’anno scolastico 1977-78 prese il via sotto l’egida del Coro fondatore [Coro ‘El Scarpon del Piave’], ospitato nella sede sociale di via Manzoni, l’Istituto Musicale, frequentato da una ventina di allievi nelle due Cattedre propedeutiche di Teoria, Solfeggio e Dettato musicale, alle quali, l’anno seguente, se ne affiancarono due di Violino e una di Pianoforte, mentre gli iscritti si erano raddoppiati. Il coordinamento didattico fu seguito dal M° Alessandro Loja, benemerito dell’educazione musicale trevigiana. Progressivamente, la buona frequenza e la corrispondenza al lavoro dei docenti confermarono le premesse e le potenzialità della nuova realtà. Già col 1980-81 le Cattedre di Pianoforte salirono a tre e s’introdussero gli strumenti a fiato: Flauto e Clarinetto. Quell’anno si colsero anche i primi frutti: tutti gli allievi presentati all’esame per il programma di Teoria e Solfeggio conseguirono la licenza.
In prosieguo, le iscrizioni si attestarono sulla sessantina, le Cattedre di Pianoforte furono portate a quattro e si aggiunsero quelle di Fisarmonica e di Chitarra classica (quest’ultima affidata al prof. Gianvincenzo De Pellegrin); si ebbero inoltre i primi diplomi dei corsi inferiori. Col 1983-84, nell’intento di accompagnare gli allievi alla maturità, si istituirono le discipline di Armonia e di Storia della Musica, che avrebbero consentito di perfezionare il curricolo per il conseguimento del diploma di professore. La Cattedra di Storia fu inaugurata dallo scrivente, e l’esperienza portò le prime allieve a dare ottimamente l’esame.
Intanto, il trasferimento negli ambienti più idonei di via dei Giuseppini, messi a disposizione dal Comune, traduceva concretamente la risposta dell’Amministrazione alle necessità della scuola. La cerimonia di quella domenica (29 gennaio 1984), tramandata dalle foto esposte all’Istituto, fu una pietra miliare per la comunità, oltre che un traguardo per quanti vi si erano adoperati, ed assunse il tono di un appuntamento partecipato. Prestò servizio d’onore la sezione femminile del coro e, dopo la benedizione dell’arciprete don Luigi Toffolo e il taglio del nastro da parte del sindaco Giuseppe Fava e dell’onorevole Alessandro Reggiani, il pubblico (con le autorità, il direttivo del Coro, insegnanti, allievi e genitori, esponenti del mondo musicale) assistè al Centro Sociale ai vari discorsi, fra cui quello del presidente Lino Meneghetti, comprensibilmente orgoglioso e commosso.
L’anno dopo, le Cattedre, comprensive degli insegnamenti complementari rispondenti ai programmi ministeriali, erano già quattordici e le frequenze sfioravano l’ottantina.
A partire dal 1985-86 l’attività venne coordinata dalla professionalità del direttore Agostino Granzotto [scomparso nel 2007], rimasto da allora vicino con passione ed energia alla vita dell’Istituto, per il quale il suo currìcolo di artista e didatta rappresenta una garanzia. Diplomato in violino, di cui è stato professore in varie orchestre e docente nei conservatori di Stato, ha infatti studiato composizione e direzione d’orchestra, perfezionando la tecnica e l’interpretazione vocale e strumentale con eminenti maestri. Membro sin dalla fondazione della Commissione Artistica dell’A.S.A.C., associazione che opera a livello regionale nel campo del canto corale, ha collezionato nel settore numerosissimi concerti e registrazioni, mentre dal 1987 ha assunto a Spresiano la direzione della Corale “Sartori” e, qualche tempo dopo, dell’Orchestra “Luchesi”.
Il Centro Sociale e l’Auditorium del Patronato hanno così ospitato i saggi interni e finali degli allievi, offerti in accurati programmi a coronamento dell’attività divenuta più intensa tramite i concerti (l’Orchestra della Scuola, una delle prime realizzazioni, è stata sovente richiesta in provincia) e le iniziative di sensibilizzazione.
Per qualche tempo, l’Istituto ha inoltre seguito la sezione staccata di Povegliano, grazie all’appoggio di quella Biblioteca Comunale e della sensibilità, apprezzabile anche musicalmente, del suo presidente M° Angelo Zanatta.
Ai fini della funzionale autonomia operativa richiesta dalla specificità dalla complessità della struttura, si è quindi costituita l’Associazione per l’Istituto Musicale che, secondo statuto approvato il 28 settembre 1989, si propone di organizzare senza fini di lucro ogni iniziativa volta a promuovere la conoscenza e la divulgazione della musica come cultura, arte e mezzo di sensibilizzazione sociale e civile, e di coordinare la propria attività con le tradizioni esistenti. Il Direttivo armonizza peraltro le categorie competenti nelle finalità istituzionali attraverso la rappresentanza dei soci fondatori, dell’ente locale, dei consiglieri eletti fra i soci ordinari e collaboratori.
La filosofia della Scuola tende ad un progetto sistemico col coinvolgimento di allievi, docenti e famiglie, imperniato su una corretta impostazione favorita dai corsi di propedeutica. Viene ricercata la partecipazione alle attività corali e orchestrali, e accanto ai corsi fondamentali e collaterali funzionano delle classi libere: una varietà di proposte declinata sull’utenza, ma che privilegia l’interesse per la musica come parte attiva della formazione. Di qui l’impegno per gli ascolti guidati, i saggi, i concerti dei docenti e per gli amici (con le illustrazioni di Paola Gallo, Vincenzo Soravia e dello scrivente), le conferenze (ho parlato, a mia volta, di Mozart e del Settecento strumentale veneto), la collaborazione con le scuole, le borse di studio agli allievi più meritevoli, offerte nella tradizionale serata di S. Cecilia da enti, istituzioni e privati.
L’Istituto è pertanto venuto attivando una gamma di offerte che cercano di rispondere alle esigenze di una società in trasformazione, recependo, accanto ai collaudati corsi di preparazione e di perfezionamento (pianoforte, chitarra, flauto, violino, condotti rispettivamente dai maestri Giorgio Lovato, Francesco Gorio, Matthias Allin, Djuro Drobac, Carlo Lazari), l’approccio ad insegnamenti meno tradizionali (chitarra elettrica, sax, percussioni), alla vocalità moderna, al jazz e alla musica leggera. Significativi pure i corsi liberi di orientamento bandistico, messi in cantiere da vari anni.
Sarebbe arduo passare in rassegna, sia pur con un semplice elenco, tutte le attività organizzate dalla Scuola, dal 2001 intitolatasi – in sintonia con l’identità musicale veneta – a Tomaso Albinoni.
Ne citeremo alcune fra le più significative e fervide, come quelle coinvolgenti le scuole del Circolo nel 1985, anno europeo della musica; i saggi a Lovadina su invito dell’A.N.S.P.I. e del Comitato Festeggiamenti; gli “Incontri Musicali” continuati annualmente dal 1986 (interessanti i cicli tematici “La danza in musica”, “II pianoforte romantico”, “Le Scuole nazionali”, “I valzer di Chopin”, “Musiche italiane del XVIII secolo, o quelli per i bicentenari di Mozart e di Rossini); l’inaugurazione, con l’intervento di Marta Panizzon, vincitrice del concorso pianistico “Città di Treviso”, dello strumento da concerto “Gotrian-Steinweg” donato dalla Cassamarca e dal Comune; l’ospitalità accordata a giovani pianisti nella rassegna triveneta “En blanc et noir” (1993); le conversazioni didattiche del M° Vincenzo Soravia e le sue introduzioni all’Operetta, al Musical e alla “Pop Music”; il debutto, nel 1995, del gruppo strumentale finalizzato alla ricostruzione della banda, da allora animatore dei concerti estivi; le originali edizioni per ragazzi “Triathlon: Musica, Natura e Fantasia” (1996-97); l’intervento al gemellaggio con Petite-Rosselle; il ricordo del M° Antonio Carobolante; le collaborazioni con i cori del Comune, la Biblioteca, la Pro Loco, il Lions Club “Spresiano Europa”, il volontariato (di cui è stata esempio, nel 1999, l’accoglienza della “Campana della Pace”), gli intrattenimenti nella Casa di Riposo “Villa Tornasi”.
Una ricca testimonianza che attraversa cinque lustri, un “crescendo” che da ragione delle importanti manifestazioni dell’anno celebrativo, culminate il 19 ottobre 2002 nel concerto della Filarmonia Veneta “Gian Francesco Malipiero” diretta da Stefano Romani presso la chiesa arcipretale, con l’esecuzione di celebri sinfonie di Mozart e Rossini e della “Quinta” di Beethoven, evento da ricordare negli annali della comunità.
L’Istituto, comunque, trae merito precipuo dalle affermazioni degli allievi negli esami di conservatorio e nei concorsi (ne sono esempi Luisa Corazzin, impostasi nelle principali rassegne fisarmonicistiche, e Marialuisa Barbon, distintasi nel 1996 alla rassegna nazionale violinistica di Vittorio Veneto).”